Il mistero della barca scomparsa in Atlantico, l’avvocato Niccolini fa ripartire l’inchiesta

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LA SPEZIA – Riparte da Roma, dopo sei anni, l’inchiesta sulla scomparsa in Atlantico, al largo delle Azzorre, della barca a vela Bright sulla quale navigavano lo skipper Aldo Revello di 52 anni e il marinaio Antonio Voinea di 31 anni partiti da Bocca di Magra.

A riprendere i fili del caso è stato il Gip del tribunale della capitale Daniela Ceramico accogliendo l’istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione del fascicolo che nel 2018 era stato aperto con le ipotesi di naufragio e omicidio colposo e omissione di assistenza a navi o persone in pericolo.

L’opposizione era stata presentata dall’avvocato Aldo Niccolini per conto dei familiari di Antonio Voinea. Il legale spezzino ha contestato la tesi del Pm Silvia Sereni che intendeva chiudere la vicenda giudiziaria dopo aver vagliato una sola pista che si era rivelata, peraltro, fallace: quella dello speronamento dello yacht, colato a picco.

A dare la notizia è Corrado Ricci che ha ha scritto un lungo articolo pubblicato sul numero di ottobre 2024 della rivista Nautica, mensile internazionale di navigazione, con il titolo “Il mistero del Bright”, articolo nel quale è ricostruita minuziosamente quello che ha assunto il colore intrigante e inquietante di un giallo in alto mare. Da leggere.

 

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