Genova – Caro gasolio, pesca al gambero rosso e al tonno e canoni demaniali, sono i temi affrontati al Tavolo Blu in sede di Regione Liguria.
Il Tavolo Blu era stato, indetto dal vicepresidente regionale con delega alla Pesca Alessandro Piana insieme al deputato Lorenzo Viviani, ai rappresentanti di Legacoop Liguria, Confcooperative Liguria – Federcoopesca, Coldiretti Impresa Pesca Liguria e del Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro della Regione Liguria.
Sul caro gasolio, Piana ha detto che continuerà i confronti col Ministero per avviare celermente le procedure di utilizzazione del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura che, per il comparto ittico in Italia, stanzia 20 milioni di euro.
Sulla pesca di profondità ai gamberi, oltre a sollecitare misure di aiuto a valere sul Feamp si dovrà lavorare su una suddivisione delle quote equa sulla base delle zone geografiche autorizzate per consentire l’utilizzo dell’intera quota di riparto, anche nel caso in cui venisse raggiunto il numero massimo di giornate previste dall’attuale decreto ministeriale in vigore. Al contempo si dovranno individuare criteri alternativi da proporre a un tavolo tecnico Ministero-Regioni-Associazioni di categoria.
Di altrettanto rilievo, secondo Piana, “l’impegno sulla proposta di riduzione dei canoni minimi demaniali e la richiesta di nuove misure sulle catture accidentali del tonno rosso. Per quest’ultimo punto si potrebbe procedere con l’adozione di finestre temporali o criteri alternativi che possano ripartire congruamente le catture accidentali in tutto l’arco tirreno-ligure, per evitare che i palangari si trovino, loro malgrado, a catturare accidentalmente un tonno e ad incappare in sanzioni, in caso di plafond esaurito. Come assessorato dobbiamo cercare di alleggerire il carico gravoso dei nostri imprenditori e snellire la burocrazia: sono asset imprescindibili per la ripartenza”.
La giunta ligure ha intanto approvato il bando sulla misura 1.30 del Feamp (Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura) per oltre 42 mila euro. Le domande sono destinate alla diversificazione e alle nuove forme di reddito dei pescatori per lo sviluppo delle attività complementari quali investimenti a bordo, turismo legato alla pesca sportiva, ristorazione, servizi ambientali e attività pedagogiche.
È finanziabile il 50% delle spese ammesse con termine ultimo per la presentazione delle domande di sostegno il 10 maggio. Oltre a questa misura sono in pagamento gli aiuti per venire incontro alle difficoltà delle imprese ittiche a seguito degli arresti temporanei dell’attività di pesca causa Covid-19, con un plafond totale di 200 mila euro, che implementeremo a breve, dopo l’approvazione del ministero, con ulteriori fondi per oltre 100 mila euro.