L’entrata in esercizio nel porto di Ravenna del primo deposito costiero nazionale di gas naturale liquefatto al servizio della sostenibilità del trasporto pesante e marittimo è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione e soprattutto sulle prospettive del mercato italiano GNL per autotrazione.
Un mercato – si è sottolineato – che è caratterizzato da forti potenzialità di sviluppo e da trend di crescita che saranno accelerati grazie anche alla realizzazione di nuove infrastrutture.
In Italia nel 2020 circolavano 2.904 mezzi (2.852 autocarri, 52 autobus) alimentati a GNL, pari a un incremento di circa il 40% rispetto al 2019; nel 2020 sono stati inoltre immatricolati 41 nuovi bus a GNL, confermando il trend di diffusione dei mezzi a GNL anche nel settore del trasporto pubblico locale.
Nel primo semestre 2021 le nuove immatricolazioni di camion a GNL sono state 635 (+86,8% dalle 340 immatricolazioni di un anno prima) secondo i dati del ministero dei Trasporti elaborati dall’ Anfia, l’Associazione italiana della filiera automobilistica. Oggi in Italia circolano 3.500 camion a GNL che hanno a disposizione 104 stazioni di rifornimento contro le sole 6 che erano in esercizio nel 2016.
E questo per il trasporto terrestre. Per il trasporto marittimo, dal 2010 ad oggi il numero di navi alimentate a GNL è continuamente aumentato, con un ritmo tra il +20% e il +40% all’anno. Ad oggi sono in tutto 84 unità. Come si vede c’è stata una accelerazione che è stata indotta anche dall’introduzione nel 2020 del nuovo regolamento dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO). Regolamento che ha imposto di limitare il contenuto di zolfo nel carburante marittimo dal 3,5% dei carburanti tradizionali allo 0,5% per specifiche aree marine definite SECA (Sulphur Emission Controlled Area).
Per questo si prevede che un ulteriore contributo a nuovi ordini di navi a GNL sia atteso dal settore croceristico che ha nel Mar Mediterraneo il suo secondo mercato al mondo, preceduto solo dai Caraibi.