Roma – Si è scatenata una ridda di motivazioni per le dimissioni dall’Agenzia per la cyber sicurezza nazionale del direttore Roberto Baldoni, che era alla sua guida fin dal momento della sua costituzione, nell’agosto 2021.
E se mentre c’è chi riporta tutto a una scelta dovuta alla sua “poca sintonia con il Governo”, c’è chi richiama il fatto che le dimissioni siano state date nel pieno della campagna di attacchi hacker del collettivo filorusso Noname057(16) che ha preso di mira siti di ministeri e istituzioni.
Tanto è che lo stesso collettivo sul suo canale Telegram ha esultato per le dimissioni di Baldoni con questo commento: “La nostra serie di attacchi all’infrastruttura internet italiana può essere giustamente considerata riuscita: a seguito di ciò, è stato infatti rimosso dal suo incarico il capo dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica italiana”.
E conclude con una battuta sarcastica: “Vediamo come il nuovo capo se la caverà”.
Roberto Baldoni era stato a capo della struttura di difesa cyber dello Stato fin dal gennaio 2018, quando era stato nominato vicedirettore del Dis con il compito di “sviluppare l’Architettura nazionale di Cybersecurity e coordinare le azioni di mitigazione degli attacchi cyber con impatto sulla sicurezza nazionale”.
Dal 2002 è professore di Informatica all’università La Sapienza di Roma dove ha fondato nel 2011 e diretto fino al 2017 il primo centro di ricerca in Italia su “Cyber Intelligence e Sicurezza Informatica”.