La Regione Liguria ha stanziato 18,5 milioni di euro per le piccole e medie imprese che investono nelle aree di crisi industriale non complessa per crescere e sostenere l’occupazione.
Il provvedimento, che rientra nell’azione 3.1.1 e 3.2.1 del Por Fesr Liguria, prevede un’agevolazione che combina risorse a fondo perduto con prestiti rimborsabili e fa parte del pacchetto da 23,5 milioni di euro previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione Liguria, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil Liguria e Confindustria Liguria per il rilancio industriale e la salvaguardia dei livelli occupazionali nelle aree di crisi industriale non complessa.
Possono presentare domanda le attività, di piccola o media dimensione, specializzate nel settore dell’attività estrattiva, manifatturiera, logistica, alberghiera o di gestione della raccolta di rifiuti industriali e commerciali, che intendano aumentare i livelli occupazionali a seguito di investimenti su edifici, impianti produttivi, macchinari, attrezzature, hardware e software.
Rientrano nelle aree di crisi industriale non complessa i comuni di Genova (aree portuali, parte della Val Polcevera, aree di Cornigliano, Erzelli, entroterra di Voltri), Borzonasca, Carasco, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Mezzanego, Moconesi, Ne, Neirone, Orero, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santo Stefano d’Aveto, Tribogna, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Borgomaro, Caravonica, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Pieve di Teco, Pontedassio, Pornassio, Prelà, Rezzo, Vessalico, La Spezia, Arcola, Bolano, Santo Stefano Magra e Follo.
Le domande di ammissione devono essere redatte esclusivamente online sul sistema “Bandi on line” dal sito internet Filse, dal 21 settembre all’8 ottobre 2021. Il bando ha una retroattività al 1° gennaio 2021, con riferimento a interventi avviati a partire da tale data e non ancora conclusi.