LA SPEZIA – Il secondo focus della Tavola rotonda del convegno su “La Spezia e il Porto: non solo buona economia ed occupazione ma l’orgoglio di una comunità che guarda al mondo da protagonista” è stato dedicato a un fiore all’occhiello: le Scuole di formazione che l’assicurano a tutti i livelli.
di Enzo Millepiedi
Per raccontare queste realtà che, lo anticipiamo sono eccellenze riconosciute, sono stati chiamati. intervistati da Veronica Gentili, Simone Lazzini Vice Presidente Promostudi, Pier Gino Scardigli Presidente Scuola Nazionale Trasporti e Logistica e Roberto Guido Sgherri Presidente Fondazione ITS La Spezia.
Simone Lazzini ha subioto messo in evidenza una originalità: il Polo universitario alla Spezia, collegato a Unige, non è una delle tante università distaccate ma ha una sua identità per i corsi di alta specializzazione sulla blu economy. La conseguenza viene da sola: “Chi vuole studiare in questi corsi viene da fuori, dall’Italia e dall’estero, alla Spezia”. E in questo – ha spiegato – l’elemento portuale. così poi quello della nautica, è stato trainante.
L’alta specializzazione della Scuola Nazionale Trasporti e Logistica – ha ricordato Pier Gino Scardigli – nasce trentun anni fa, proprio nel momento nel quale nasce la competitività del porto, quando arrivano gli armatori genovesi, Ravano, Musso, Messina, che in spazi limitati danno vita ad una grande imprenditorialità, facendo sì che il Porto della Spezia preceda le innovazioni.
E’ in quel momento che nascono le necessità di competenze che assicurino il massimo dell’efficienza nelle poche aree a disposizione. E’ proprio in quegli anni che nasce la Scuola Nazionale Trasporti e Logistica della quale armatori lungimiranti sentivano il bisogno e alla quale viene affidato il compito di elevare il livello professionale del personale. E oggi si può dire: missione compiuta, ma che continua assicurando alla portualità e alla logistica, non solo del comprensorio, ma in campo nazionale, come è nella sua ragione sociale. L’organizzazione con la Regione dei corsi professionalizzanti tarati sui fabbisogni reali delle aziende e la qualità degli insegnamenti teorici e pratici (questi svolti nelle imprese) comportano non solo la copertura garantita delle richieste del mercato del lavoro ma anche l’alta percentuale di occupazione degli abilitati arrivata anche al cento per cento, un livello che ha fatto notizia per un risultato così straordinario che conferma l’eccellenza della Scuola in un momento storico in cui sono molti i settori che lamentano carenze nella ricerca di personale.
E qui il Presidente Scardigli ha snocciolato quelli che si possono definire davvero grandi numeri del bilancio consolidato dei primi trent’anni e appena avviato il trentunesimo anno di attività: sono state formate 13mila professionalità in 1.755.000 ore di corsi che sono stati 7.400. Ma la Scuola si occupa anche della formazione continua nelle aziende: qui i corsi sono stati 156 per un totale di 84mila ore con 8.600 dipendenti partecipanti.
Ed è talmente intensa anche questa attività di formazione continua del personale delle aziende che la Scuola ha – concluso Scardigli – ha istituito già 4.000 libretti formativi personali per ogni studente e poi per ogni dipendente. Il libretto, che accompagnerà la vita di studio e di aggiornamento professionale, è un documento nel quale sono riportate tutte le fasi e tutte le caratteristiche professionali di ogni titolare e riferite alle sue qualifiche conseguite dalle competenze alla sicurezza.
Ha chiuso il pannel Roberto Guido Sgherri sulla attività, dal 2010, dell’Istituto Tecnico Superiore della Spezia, anch’esso indirizzato alle professioni della blu economy e oggi articolato in cinque corsi: meccanici, navali, nautici, tecnici logistici e tecnici ferroviari, in collaborazione, per le sue competenze, con la Scuola Nazionale Trasporti e Logistica. Sgherri ha tenuto a precisare che l’Its è una scuola che assicura come mission una formazione pubblica professionalizzante a chi si diploma e che vuole prepararsi ad entrare nel breve tempo, a differenza della formazione universitaria, cioè accademica, nel mondo del lavoro. A conferma di questa impostazione Sgherri ha ricordato che l’Its della Spezia ha conseguito in questi anni più del 90 per cento di occupabilità.
Ha anche richiamato l’attenzione sull’importanza data dal Presidente Mario Draghi a questi percorsi fin dall’insediamento del suo Governo e ha fatto presente che il Parlamento sta approvando la legge sugli Its per gestire le risorse del Pnrr ad essi cospicuamente assegnati.
Ma, attenzione, la gestione dell’Its è severissima. Intanto i percorsi sono a numero chiuso e sono gratuiti ma il Ministero finanzia gli Its in base ai risultati conseguiti con valutazioni affidate a terzi. E’ stata, finalmente, sottolineato da Sgherri, introdotta la valutazione, che si ha di anno in anno, con la redazione di una classifica. E poiché le cose non accadono per caso, l’Its della Spezia è, in classifica nazionale, in posizione di eccellenza e nell’area della premialità.
Peraltro la Fondazione dell’Its ha come soci le industrie e gli enti di formazione che seguono con particolare attenzione e competenza lo svolgimento della didattica e degli stage in azienda. Il bilancio di questi primi anni di vita dice che sono stati oltre 200 i giovani inseriti nel mondo del lavoro e in previsione si conta di inserirne nei prossimi anni almeno mille. Come dire – ha concluso Sgherri – che “l’Its sta cambiando la spina dorsale dell’industria logistica e della portualità, il che comporta da parte nostra una grande responsabilità. Se ci riusciremo faremo un grande servizio alla nostra comunità e al Paese”.
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