Rotte le trattative, domani sabato sarà sciopero dei dipendenti della Grande Distribuzione

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Genova – “L’associazione imprenditoriale (Federdistribuzione) dopo una lunga trattativa con i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e a distanza di 51 mesi dall primo e ultimo contratto collettivo, ha calato nuovamente la maschera, palesando la persistente resistenza nel sottoscrivere accordi”.

Lo scrivono i sindacalisti in una nota con la quale informano sulla rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel lontano 2019 e con la quale hanno annunciano una giornata di sciopero nazionale per domani sabato 30 marzo“attuato mediante l’astensione per l’intero turno di lavoro”.

Saranno coinvolti nello sciopero i lavoratori di Acqua e Sapone, Arcaplanet, Bricocenter, Carrefour, Coin, Conbipel, Crai, Despar, Douglas, Esselunga, Ikea, In’s, Kasanova, Kiko, Leroy Merlin, Lidle, Max&Co, Max Mara, Metro, oviesse, Pan Panorama, Penny Market, Zara, Gulliver Supermercati.

I sindacati contestano “l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi);  lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi; l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori”.

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