Genova – Tutte le associazioni degli autotrasportatori che operano nel Porto di Genova hanno detto basta al doversi sobbarcare gli extra costi che gravano solo su di loro.
Il riferimento è agli extra costi che derivano dalla congestione dei terminal e del sistema portuale nel suo complesso, con l’aggiunta della prospettiva di un ulteriore aggravamento che sarà causato dai cantieri aperti per le nuove infrastrutture.
Per queste ragioni , considerato che nonostante i richiami, gli incontri, le proteste, l’autotrasporto che opera nel porto di Genova è arrivato a porre un aut-aut: o l’intera filiera della merce (terminal, spedizionieri, società di logistica, autostrade, e caricatori) si fa carico degli extra costi che gravano solo sull’autotrasporto, oppure sarà l’autotrasporto a reagire con forza e imporre la misurazione dei costi eccedenti per consentirne la copertura“.
Le Associazioni di rappresentanza di categoria Trasportounito, Aliai, Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Lega Cooperative hanno dunque deciso, dopo un lungo e approfondito confronto con le imprese associate che svolgono servizi di trasporto nel porto di Genova, a tutela della continuità economica dei trasporti nel porto, dell’occupazione e dei livelli di sicurezza stradale, nel quale l’autotrasporto ha investito importanti risorse, di chiedere alle imprese della filiera committente, una responsabile compartecipazione agli extracosti nella forma di Congestion Fee.
Altrimenti dal 3 giugno, nel rispetto della libera contrattazione tra le parti prevista dalle norme di settore, per ogni trasporto di merce effettuato sulle tratte le cui origini-destinazioni comprendono il bacino portuale di Genova, gli autotrasportatori applicheranno alle imprese committenti dei trasporti e per ogni livello di subvezione, una Congestion Fee che verrà evidenziata in fattura con la voce: “Congestion Fee carico e/o scarico porto di Genova”.