Il castello di Fosdinovo, la famosa residenza Malaspina nell’entroterra di Massa Carrara

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FOSDINOVO – A pochi chilometri da La Spezia sorge un’antica fortezza che si è guadagnato il nome di “indistruttibile” essendo uscita praticamente indenne dal forte terremoto del 1922 pur provenendo da epoca medievale.

Il suo nome richiama storie e leggende e se volete raggiungerlo per poterne ammirare il fascino potete in soli trenta minuti percorrere in auto la A12 Genova-Livorno fino all’uscita di Sarzana, poi seguire le indicazioni per Fosdinovo lungo la SS446. La seconda modalità riguarda l’ausilio del bus, più precisamente la linea 11 sino a Sarzana per poi cambiare con la linea 58 diretta a Fosdinovo ma il viaggio in totale richiederà circa un’ora e mezza. Una via di mezzo potrebbe essere il treno, scendere alla stazione di Sarzana per poi dirigersi al castello con un taxi o con il sopracitato bus, facendo diminuire il tempo di percorrenza a 45 minuti.

Ora che sapete come raggiungerlo parliamo della sua storia e di cosa racchiudono le mura del castello. La sua origine risale all’era medievale ed è la storica residenza dei marchesi Malaspina dal XIV al XVIII secolo. E’ composto da una pianta quadrangolare con quattro torri rotonde, due cortili, compresi giardini pensili (i quali offrono una vista panoramica sul territorio circostante) e loggiati. Trattandosi di una fortezza il cui scopo principale era la difesa, gli arredi e gli affreschi arrivarono solo nel 1800.

Entrando saranno diversi gli spunti di interesse da poter visitare come per esempio la camera degli ospiti dove ad arricchirne le pareti vi sono affreschi risalenti al XV secolo senza dimenticare i vari arredi d’epoca. Una volta attraversato l’elegante porticato, si accede alle sale del castello di cui non si possono fare a meno di citare la Sala d’ingresso, la Sala da pranzo con l’enorme grande camino settecentesco e le ceramiche da farmacia del ‘600, e la Sala del trono. Come ogni castello medievale che si rispetti, anche quello di Fosdinovo ha la sua sala delle torture, con strumenti di supplizio ed una cella segreta mentre non di meno importanza è il museo della resistenza che racconta la storia della lotta partigiana nell’area della Lunigiana.

Stanza delle torture

Non solo storia ma anche leggende e tra le più famose riecheggia quelle di Bianca Maria Aloisa Malaspina, giovane figlia del marchese Giacomo Malaspina e Olivia Grimaldi e degna di nota è la vicenda del soggiorno di Dante. Se da un lato abbiamo già raccontato del tragico epilogo della storia d’amore con il figlio dello scudiero del castello, la storia del Sommo Poeta richiama quella leggenda in cui Botticelli dipinse La Spezia (anche se in questo caso non si hanno certezze ma solo diversi indizi).

Siamo agli inizi del 1300 con un Dante Alighieri in esilio da Firenze e che trovò ospitalità proprio dai Malaspina per un anno prima di lasciare la Lunigiana; è proprio in questo periodo che il Sommo Poeta conclude la prima cantica della Divina Commedia. Grazie a questo avvenimento il castello di Fosdinovo è arricchito da un affresco raffigurante Dante ed il marchese e da una stanza dedicata al poeta fiorentino. La sua gratitudine viene espressa nel Purgatorio, nel Canto VIII:”Fui chiamato Currado Malaspina; non son l’antico, ma di lui discesi; a’ miei portai l’amor che qui raffina” elogiando l’ospitalità ricevuta.

La sua permanenza viene descritta anche da Gabriele D’Annunzio con i versi “Degno rifugio di Dante quel castello di Fosdinovo, su l’altura ventosa, con le sue torri rotonde, con i suoi spaldi invasi dall’erbe selvagge, con le sue gradinate, con i suoi androni, con le sue corti di fosca pietra, con tutta quella sua ferrigna ossatura guerresca che i secoli non hanno incurvata”.

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