In questa sesta parte il presidente di Assoporti affronta il problema del rapporto necessario tra i porti e i territori indicano le linee guida da applicare.
Roma – Allo stesso modo, è fondamentale sapere di avere un unico interlocutore, che sia punto di riferimento per le tante e varie necessità del nostro cluster. A nostro avviso, in linea con la normativa dovrebbe essere il MIMS, per legge già ministero vigilante.
Da sottolineare, comunque, che è iniziato un serio percorso di semplificazione da parte del Governo che però deve essere rafforzato, migliorato e accelerato. Abbiamo scadenze improrogabili dietro l’angolo. Faccio sempre l’esempio del dragaggio perché rimane uno degli ostacoli più difficili da superare per tutte le AdSP. Senza fondali non si possono accogliere le navi ma riuscire a fare un dragaggio richiede un passaggio infinito di autorizzazioni e pareri.
Se vogliamo essere come i paesi del nord Europa, molto spesso evocati, dobbiamo arrivare anche ai tempi di attuazione dei dragaggi del Nord Europa. Questa è semplificazione razionale, e non fuga da controlli e responsabilità.
Servono, inoltre, nuove professionalità, come ho detto prima. Professionalità che non si trovano sempre facilmente e che debbono essere correttamente inquadrate per fare attività complesse. Penso all’ingegneria informatica, all’ingegneria ambientale, al manager per l’innovazione ma anche all’esperto del dialogo tra porto città, soltanto per nominare i primi che mi vengono in mente.
E sul dialogo necessario nei e con i territori, vorrei ricordare che Porti e città, soprattutto nel contesto italiano, non possono che procedere insieme nella transizione ecologica e nello sviluppo.
Mai come adesso vi è la necessità di un forte dialogo con i territori, perché è impensabile che un porto possa svilupparsi in contrasto con le comunità circostanti e l’ecosistema portuale.
E ritengo che in questo contesto anche il segmento di traffico delle crociere possa svolgere un ruolo centrale e innovativo.
È anche questo un nuovo ruolo dei porti: generatori di movimento immediato (crocieristi) e di ritorno delle persone, come turisti, (poderoso marketing territoriale).
Occorre comunicare con coloro che vivono nei territori intorno ai porti, adattando talvolta le scelte commerciali ai territori di riferimento.
(6 – continua)