LERICI – Una Lerici come non se ne vedeva da due anni, a causa della pandemia, quella di sabato sera sia per la celebrazione di Sant’Erasmo, protettore delle gente di mare, sia per il successivo applaudito spettacolo pirotecnico.
Il primo evento è stata la processione con l’effige del Santo protettore della gente di mare, che, guidata dal parroco don Federico è partita dalla rotonda è arrivata all’altezza dello Shelley per poi percorrere tutto il lungomare e risalire fino alla chiesa parrocchiale di San Francesco nel cuore della cittadina.
Presenti in processione il sindaco Leonardo Paoletti e il Comandante della Capitaneria di Porto Capitano di Vascello Alessandro Ducci, hanno partecipato all’omaggio a Sant’Erasmo tutte le espressioni dell’associazionismo marinaro, la Società Marittima di Mutuo Soccorso e i Marinai d’Italia, oltre alla Confraternita di Sant’Erasmo, ma anche associazioni che prestano il loro servizio per celebrare il santo dei marinai, la Società Marittima di Mutuo Soccorso ed i Marinai d’Italia.
Sostenuto lo schieramento di Vigili urbani (l’evento si è svolto con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Lerici e il supporto dei commercianti), dei Carabinieri e dei Carabinieri in congedo sia per la viabilità sia per la sicurezza per lo spettacolo pirotecnico con base di lancio al molo.
Lo spettacolo pirotecnico oltre ad una valenza in se per completare la festa ne, per questo Santo ha un suo significato, Sant’Erasmo, vescovo di Antiochia, viene spesso raffigurato infatti con un argano o un veliero ai piedi, e il fenomeno elettro-luminescente che compare sugli alberi dei velieri in tempesta prende proprio il nome da questo protettorato. Ed è per richiamare questo evento, buon auspicio tra i naviganti, che la venerazione del santo, frequente nei borghi marinari, è sempre accompagnata da uno spettacolo pirotecnico.
Non c’è stata la processione in mare, quest’anno, dopo la sospensione degli ultimi due anni, processione che per tradizione si sviluppava fino a Tellaro, con omaggio alla Madonna di Maralunga, patrona di Lerici, con un giro fino al largo di San Terenzo e ritorno al porto di Lerici. Si è deciso insomma per una celebrazione più sobria.
Ma ci si è rifatti, è il caso di dirlo, con i fuochi di artificio che sono stati belli, imponenti e che sono durati molto, strappando gli applausi finali agli spettatori assiepati sul lungomare, sugli scogli, sui pontili e sul molo, oltreché sulle imbarcazioni, sui terrazzi delle abitazioni e sulle colline.
Uno spettacolo degno della ripresa di una festa tradizionale molto sentita a Lerici e come omaggio alle migliaia di visitatori e turisti che hanno invaso Lerici per una serata da ricordare.